Acqua: quando e perchè fare l’analisi

Perchè fare l’analisi

L’analisi dell’acqua irrigua  è un presupposto fondamentale per la produzione agricola: è necessaria per evitare eventuali fenomeni di fitotossicità per le coltivazioni, per razionalizzare la concimazione (soprattutto nel caso della fertirrigazione) e per decidere se installare o meno un particolare impianto di trattamento per l’acqua.
I pericoli derivano generalmente da un’eccessiva concentrazione di sali che possono risultare tossici. I sintomi possono manifestarsi in breve tempo, ma più spesso si verificano nel lungo periodo a seguito di un accumulo nel suolo o nel substrato di coltivazione. Naturalmente si corrono rischi maggiori nelle coltivazioni in serra dove il suolo e/o il substrato non sono dilavati periodicamente dalle piogge. Per questo motivo i limiti massimi di concentrazione accettabili per le colture di serra sono più bassi di quelli relativi alle colture di pieno campo. Infine si deve prestare attenzione quando il sistema d’irrigazione è soprachioma: un’alta concentrazione di ioni può provocare ustioni o eccessivi imbrattamenti delle foglie con il conseguente deperimento della loro funzionalità.

Quando fare l’analisi

L’analisi può essere fatta in qualsiasi periodo dell’anno, ma si deve tenere presente che le caratteristiche dell’acqua possono variare sensibilmente in funzione della piovosità stagionale, in particolare nel caso di fonti idriche superficiali.
Se non si conosce il comportamento del proprio pozzo è quindi opportuno fare inizialmente almeno due analisi per indagare eventuali variazioni della composizione dell’acqua: una in un periodo piovoso e l’altra in uno siccitoso. In seguito sarà sufficiente ripetere il controllo in laboratorio ogni 1-3 anni, eseguendo comunque delle verifiche periodiche del pH e della conducibilità elettrica (EC) con l’ausilio di strumenti portatili facili da usare e poco costosi.